È naturale dare la colpa al cuscino oppure alla posizione in cui si dorme, quando il dolore cervicale si presenta o peggiora al mattino.
Per cercare di risolvere il dolore al collo, alcune persone spendono cifre astronomiche in cuscini di ultimissima generazione senza però che questo migliori di una virgola il loro problema. Altre, invece, “collezionano” decine di cuscini senza averne ancora trovato uno che faccia al caso loro.
In questo articolo risponderemo alle più comuni domande sull’argomento: quanto conta il cuscino? Qual è la posizione migliore in cui dormire per non avere dolori cervicali?
Lo faremo facendo parlare la scienza. Attraverso l’evidenza scientifica, sfateremo le più comuni credenze popolari e forniremo consigli pratici per aiutarti a fare le giuste scelte senza sprecare soldi e tempo in prodotti inefficaci.
Indice dell’articolo:
- Il cuscino per la cervicale: funziona davvero?
- Cuscini a confronto: i risultati di uno studio scientifico
- Supina, prona o sul fianco: quanto conta la posizione in cui dormi?
- Quello che fai prima di addormentarti conta più di quello che pensi
- Come ridurre il dolore cervicale e dormire meglio: 3 consigli pratici
Il cuscino per la cervicale: funziona davvero?
Quando si parla di come dormire per evitare i dolori cervicali, il cuscino è la prima cosa a cui si pensa. Lo sanno bene le aziende produttrici che, ogni anno, propongono cuscini fatti di nuovi materiali, sempre più innovativi, promettendo fantastici risultati sulla qualità del sonno e sui dolori alla cervicale.
La realtà, però, non è così rosea come viene dipinta e spesso i promettenti risultati che vengono diffusi “a gran voce” in molte pubblicità non sono basati su prove scientifiche concrete.
Un esempio fra tutti è il famosissimo “cuscino per la cervicale”, quel cuscino dalla forma ondulata che viene consigliato a chiunque soffra di cervicale. Qual è la sua reale efficacia nel prevenire i dolori al collo? Alquanto dubbia, dato che non esiste uno studio scientifico che abbia testato le varie tipologie presenti sul mercato e visto che, come vedremo di seguito, la “miracolosa” forma di questo cuscino non è migliore della sua forma tradizionale.
Cuscini a confronto: i risultati di uno studio scientifico
Viste le premesse, sarebbe però sbagliato pensare che il cuscino non conti affatto o che non esista un materiale migliore di un altro.
Uno studio scientifico ha infatti dimostrato che non tutti i cuscini sono uguali. Ricercatori australiani hanno messo a confronto 5 diverse tipologie di cuscino: in poliestere, in gommapiuma dalla forma regolare, in gommapiuma sagomato, in lattice e in piuma.
Ognuno dei 106 partecipanti doveva dormire con una tipologia di cuscino per una settimana, per poi tornare al proprio cuscino usuale la settimana successiva (cosiddetto periodo di “washout”). Così per tutta la durata dello studio, ovvero 10 settimane. Inoltre, i soggetti non conoscevano il materiale di cui erano fatti i cuscini.
Il risultato è stato che il cuscino in lattice diminuiva significativamente il dolore cervicale al risveglio, migliorava la qualità del sonno e la sensazione di comfort percepita durante la notte.
Il cuscino in piuma, al contrario, era il più problematico. Era più probabile che le persone senza dolore si svegliassero con dolore o che il dolore peggiorasse al risveglio. Inoltre, era considerato dai partecipanti il cuscino peggiore in termini di qualità del sonno e di comfort, a pari merito con il cuscino in gommapiuma sagomato.
Gli altri tipi di cuscino non influenzavano significativamente i sintomi cervicali al risveglio e non c’era alcuna differenza tra il cuscino in gommapiuma dalla forma regolare e quello sagomato.
Nonostante i risultati di questo studio, bisogna tenere in considerazione che sono molti altri i fattori che contribuiscono ad una problematica cervicale e che non tutte le persone possono ottenere gli stessi risultati utilizzando lo stesso tipo di cuscino.
Supina, prona o sul fianco: quanto conta la posizione in cui dormi?
La posizione in cui dormire per non avere dolori alla cervicale è un altro argomento molto spinoso. Tradizione vuole che le posizioni a pancia in su (supina) e sul fianco siano considerate le più idonee per la cervicale mentre quella a pancia in giù (prona) sia spesso sconsigliata.
Sulla base di che cosa venga consigliata una posizione piuttosto che un’altra è ancora un punto interrogativo.
Innanzitutto, se ci pensi bene, anche se ti consigliassimo di dormire sul fianco, credi che saresti davvero in grado di mantenere questa posizione immobile per tutta la notte? Probabilmente no. Perché il nostro corpo, di notte, cambia spesso posizione e lo fa spontaneamente. È stato infatti dimostrato che in condizioni normali una persona cambia in media dalle 11 alle 13 posizioni diverse durante la notte.
Per di più, se avessi dolore al collo a causa di una certa posizione, è logico pensare che ti gireresti immediatamente e il dolore scomparirebbe. Non credi?
Infine, ci sono prove a sostegno del fatto che la posizione prona non sia poi così tanto dannosa per la cervicale. In uno studio scientifico, sono state messe a confronto diverse posizioni in cui i partecipanti erano abituati a dormire e si è visto che la posizione prona non aumentava il rischio di avere dolori cervicali al risveglio se confrontata con altre posizioni.
Sei ancora convinto che la posizione in cui dormi conti davvero così tanto?
La verità è che cuscino e posizione hanno un peso relativo per il dolore cervicale. Quello che conta davvero è ben altro. Ad esempio, quello che fai (o che non fai) durante il giorno può avere un impatto enorme sul dolore cervicale.
Quello che fai prima di addormentarti conta più di quello che pensi
È davvero naturale pensare che il cuscino o la posizione siano responsabili del dolore cervicale al risveglio. Ti addormenti senza dolore, ti svegli con dolore e pensi subito che sia qualcosa che accade durante la notte.
Quello che può sembrare logico, a volte così logico non è. Hai mai pensato che quello che accade di notte sia a sua volta l’effetto di quello che accade di giorno?
Oggi la scienza ci conferma che la maggior parte delle cause che portano ad avere dolori cervicali sono legate a muscoli deboli e ad articolazioni rigide. La mancanza di esercizio e le posizioni sedentarie mantenute durante il giorno sono fattori che indeboliscono la muscolatura cervicale e rendono più rigide le articolazioni, contribuendo così all’insorgenza del dolore.
È stato infatti ampiamente dimostrato che esercizi specifici di rinforzo della muscolatura cervicale sono in grado di ridurre il dolore cervicale, anche quello presente al risveglio.
La posizione mantenuta durante la notte è, per il nostro corpo, l’ennesima posizione fissa che deve sopportare e che, a lungo andare, può portare ad avere dolore cervicale.
È implicito quindi che per risolvere il dolore cervicale e tornare a dormire meglio non occorre solo cambiare quello che avviene di notte, ma anche quello che facciamo durante il giorno.
Come ridurre il dolore cervicale e dormire meglio: 3 consigli pratici
Per ridurre il dolore cervicale e dormire meglio, spesso non basta cambiare cuscino o costringersi a dormire in una posizione piuttosto che un’altra. È fondamentale, invece, iniziare ad esercitare adeguatamente il collo durante la giornata.
Come farlo? Ecco 3 consigli pratici che puoi subito mettere in pratica.
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Evita di mantenere posture fisse troppo a lungo durante il giorno
È un punto fondamentale. Il nostro corpo ha una grande capacità di adattamento ma quando è costretto a rimanere in posizioni fisse per troppo tempo, allora possono nascere fastidi e dolori. Questa è una regola che non possiamo trascurare.
Oltretutto, lo stile di vita sedentario che molte persone adottano di certo non aiuta. Ore e ore passate di fronte al computer, seduti ad una scrivania, e pretendiamo che il nostro corpo non ci dica niente?
Per poter risolvere questo problema, è necessario cambiare abitudine, tutti i giorni. Come? Facendo ad esempio delle piccole pause durante la giornata lavorativa, alzandoti in piedi e magari camminando. In questo modo, eviti che il corpo rimanga fermo a lungo e previeni così possibili dolori o fastidi al collo.
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Mantieni mobile il tuo collo con esercizi di mobilità
Per poter stare bene il nostro collo ha bisogno di essere mobile. Come abbiamo visto in precedenza, questo è fondamentale perché altrimenti la rigidità cervicale può portare a dolori muscolari o articolari che possono persistere nel tempo.
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Allena la cervicale con esercizi specifici di rinforzo
L’ultimo consiglio che ti diamo è quello di allenare la muscolatura cervicale ad essere più forte. In questo modo, sopporterà meglio gli sforzi quotidiani e sarà quindi meno probabile che ci siano dolori a livello cervicale.
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